Andrea Robotti è un caro vecchio amico di Scrivere di salute, e torna come mio ospite per parlare di Medicina narrativa e del suo progetto Fuzzy Project. Vi aspetto nei commenti, buona lettura.
Andrea Robotti è un caro vecchio amico di Scrivere di salute, e torna come mio ospite per parlare di Medicina narrativa e del suo progetto Fuzzy Project. Vi aspetto nei commenti, buona lettura.
Per il terzo appuntamento con la Medicina narrativa, oggi ospito l’intervista alla Dott.ssa Alessandra Cosso, docente alla Fondazione ISTUD e Direttore Generale dell’Osservatorio Nazionale di Storytelling. Vi aspetto nei commenti, buona lettura!
Per conquistare la fiducia della persona assistita basta poco, per esempio presentarsi dicendo il proprio nome, così il paziente conosce la persona al di là del medico. #Buongiornoiosono è un ottimo inizio.
Per il secondo appuntamento con la Medicina narrativa, oggi vi propongo l’intervista alle tre responsabili di H.story, l’associazione che progetta strumenti e strategie di comunicazione da inserire nelle realtà sanitarie. Vi aspetto nei commenti. Buona lettura!
Sono lieta di inaugurare la rubrica dedicata alla Medicina narrativa con l’intervista alla Dott.ssa Maria Giulia Marini, responsabile dell’Area Sanità e Salute della Fondazione ISTUD.
Una mia cara amica dice che riesce a scrivere solo quando è triste, perché quando tutto va bene non c’è tempo di fermarsi a mettere in ordine i pensieri: bisogna vivere le belle emozioni. Eppure, nella paura e nel disorientamento più profondo vivono tante storie che aspettano di essere ascoltate. Penso alla malattia, per esempio.
Una vita inattesa da vivere tutta. Potrebbe essere questa la sintesi di due progetti correlati di digital health e Medicina narrativa. Sto parlando di Viverla tutta promossa da Pfitzer e de La vita inattesa edito da Rizzoli-Lizard. Cos’hanno in comune? Entrambi nascono dalle storie di malattia.