A lezione da Eugenio Santoro

Eugenio Santoro è un professionista da cui c’è tanto da imparare. Mi sono imbattuta in lui per puro caso quando, andando alla ricerca di informazioni su come gestire e comunicare i dati medici, ho scoperto che il Festival di Internazionale a Ferrara avrebbe ospitato un workshop dal titolo Virtualmente informati. Scrivere di salute per il web.
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Contenuti originali per acciacchi di sempre

Un must di Google è l’originalità: se copi ti penalizza, se rimaneggi ti bacchetta, se trai troppa ispirazione da un contenuto esistente lui lo sa. Google ti scruta, ti conosce e ha messo in campo Panda, Penguin e una nutrita squadra di controllo per vigilare sul tuo lavoro. Tutto giusto e più che lecito, ma come fa il povero web writer a essere originale quando scrive di salute?
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Salute e metatag, anche Google vuole la sua parte

Com’è ovvio che sia, i medici, i biologi, gli studenti e tutti gli esperti/amanti di medicina scrivono di salute in modo serio, competente e con la consapevolezza di rivolgersi a un pubblico vastissimo, perché la salute riguarda tutti senza alcuna distinzione. Spesso, però, questi professionisti incontrano un ostacolo: come si scrive di salute sul web?

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Pubblicazione scientifica o articolo utile?

Lo scorso 31 gennaio ho partecipato al C-come14 un convegno dedicato a copywriting, content marketing e creatività organizzato da Pennamontata.

La giornata è stata scandita dall’intervento di 8 tra relatori e relatrici che, ognuno per le proprie competenze, hanno evidenziato i diversi fattori che creano una comunicazione con i fiocchi, per dirla alla Valentina Falcinelli. Tra le relatrici c’era Luisa Carrada, una comunicatrice eccezionale e soprattutto un’esperta di scrittura professionale che, secondo me, chi scrive DEVE conoscere. Ve ne parlo perché, a un certo punto, la Carrada ha detto:

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Titolo di un post: in caso di salute, maneggiare con cura

Come si scrive il titolo di un post? Scegliendo le parole giuste per rendere chiaro il concetto, l’intenzione del testo e, perché no, divertendo con quel pizzico di ironia che rende intrigante la parte del post che più attira l’attenzione dell’utente: il titolo, appunto.
Non starò qui a ripetere le sacrosante regole e gli ineccepibili motivi che rendono la headline la parte più letta di un articolo, lo hanno fatto perfettamente Copyblogger, Cinzia Di Martino e altri professionisti della comunicazione.

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