Con lo pseudonimo di Rob, nel 2007 un medical blogger ha stilato i cinque punti di un codice etico dei blogger che scrivono di sanità. Lo scopo del codice è creare delle linee guida sul comportamento dei blogger che devono mostrare la propria identità. Solo così è possibile tutelare il lettore e indirizzarlo alla lettura con un approccio di totale fiducia o estrema cautela.
Codice etico dei medical blogger
- Prospettiva dell’autore. Chi scrive? Che formazione ha il medical blogger? Qual è il suo punto di vista? È un aspetto importante per filtrare le informazioni e capire quanto siano affidabili e autorevoli.
- Riservatezza. I blogger che scrivono di salute e sanità devono rispettare il rapporto tra medico e paziente e tutelarne privacy e riservatezza. Questo punto si riferisce a medici, infermiere e altro personale sanitario che gestisce un proprio blog in cui tende a parlare della sua professione e dei colleghi e pazienti con cui interagisce.
- Conflitto d’interesse. Sul blog possono esserci messaggi promozionali purché siano ben evidenti e distinti quelli che comportano un conflitto d’interesse.
- Affidabilità dell’informazione. È necessario e importante citare le fonti in modo appropriato e corretto, e intervenire per correggere o eliminare prontamente errori e imprecisioni.
- Cortesia. Il medical blogger deve evitare gli attacchi personali e garantire un dibatito critico e costruttivo sulle idee espresse dal blogger negli articoli e dai lettori nei commenti.
Il codice etico dei medical blogger così come l’ho riportato purtroppo non è più visibile sul sito medbloggercode.com ma vale comunque la pena leggere gli altri articoli lì presenti.
Per un maggiore approfondimento, segalo l’articolo Content of weblog written by health professional sul sito dell’Ncbi – National Library of Medicine National Institutes of Health.
Infine consiglio la lettura de I blog, ossia il capitolo 4 del libro di Eugenio Santoro Web 2.0 e social media in medicina.